Una volta, ricordo ancora da bambino, esisteva il buon vecchio salvadanaio a forma di porcellino.
Attraverso una piccola fessura posta sul dorso si potevano inserire monetine e, piegandole bene, anche banconote.
Nel tempo il salvadanaio andava riempiendosi e non c’era modo di capire quanto denaro si fosse accumulato fino a quando non si fosse deciso di svuotarlo e contare il proprio “patrimonio”.
Oggi sappiamo che i soldini risparmiati nel porcellino non rendevano nulla, ma in ogni caso erano al sicuro, e nessuno ci chiedeva nulla per poterli custodire lì dentro.
Poi ci siamo “evoluti”, siamo cresciuti, ci siamo affacciati al mondo degli “adulti” e quindi bisognava fare scelte da “adulti”.
Siamo entrati a tutti gli effetti nella società economica.
A chi non è mai stata proposto, nella propria vita, di sottoscrivere una polizza assicurativa per poter “mettere da parte un gruzzoletto per il futuro?”
Spinti da buoni propositi abbiamo accettato.
Ma se ad un certo punto ci accorgessimo che stiamo perdendo il denaro versato? Nonostante il prodotto ci sia stato venduto come “capitale garantito” esente da rischi e con un tasso di rendimento certo?
Scopriamo insieme il perché.
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DENARO: La VERA Educazione Finanziaria
Stipulare una polizza di assicurazione per creare un risparmio futuro attraverso dei versamenti periodici (mensili o annuali) può essere sicuramente una buona strategia che negli anni permette di ottenere un capitale certo.
Il problema però è che nessuno ci parla dei costi di questi prodotti.
Costi che vanno a vanificare ogni rendimento e non solo, visto che fin dal primo anno e per tutti quelli a seguire mi ritroverò sempre meno capitale rispetto a quello versato.
Durante la mia carriera mi sono imbattuto e ho avuto modo di studiare condizioni di polizza con costi che possono arrivare anche al 15% del premio versato.
Si hai capito bene!
Il 15% a fronte magari di un rendimento che, pur certo, si attesta all’1 o 2%.
Quanti anni serviranno per recuperare quel famoso 15%?
Ma la vera domanda è: che senso ha stipulare questi prodotti?
Sicuramente un buon tornaconto per le compagnie, ma senz’altro un gioco a perdere per l’investitore/risparmiatore.
Se ogni risparmiatore chiedesse alla propria compagnia di conoscere il “valore di riscatto ad oggi” del proprio piano di accumulo, si accorgerebbe in realtà di quanto denaro ha perso, a causa dei costi applicati in questi prodotti.
La scoperta di questa amara sorpresa spinge il risparmiatore a chiedere di poter sospendere i pagamenti, oppure a chiedere di poter riscattare interamente le somme versate.
Scoprendo però che si andrà incontro a penali in caso di ritiro del proprio denaro, e nella maggior parte delle ipotesi l’unico modo per recuperare quei denari è continuare a pagare.
Almeno a detta delle Compagnie.
La verità è che così facendo si avrà solo l’illusione del recupero, quando in realtà, per ogni versamento e per ogni mese che trascorrerà, la compagnia mi applicherà ulteriori costi.
Per non accettare quindi quella perdita, tendiamo ad ascoltare questo consiglio, sperando nel recupero futuro.
Hai anche tu una polizza assicurativa nella quale hai versato per diversi anni?
Oppure ne hai appena iniziata una da pochissimo?
Come fare quindi per tamponare questa situazione poco piacevole?
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